Alimentazione felina: perché i gatti non amano i cibi dolci?

    Forse non tutti sanno che i gatti, anche quelli più ingordi, non vanno matti per il dolce. Perché i gatti non apprezzano i sapori dolci? La ricerca ha cercato di dare una risposta scientifica a questa curiosità sui loro gusti.

    La ricerca sulle preferenze feline:
    In particolare il Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, in collaborazione con il WALTHAM for Pet Nutrition, si dedica da tempo alla ricerca sulle ragioni fisiologiche o genetiche del “gusto” dei felini.
    Proprio a questo scopo la dottoressa Xia Li, specializzata in genetica molecolare presso il centro di Philadelphia ha confermato quella che già qualche tempo prima era stato individuata come la motivazione genetica dell’assenza di dolci nella dieta felina.
    Mentre nei mammiferi, la ricezione per il gusto dolce è data da due proteine note come T1R2 e T1R3, codificate ciascuna da un gene separato, analizzando i gatti gli scienziati si sono resi conto che il gene responsabile della codifica della proteina T1R2 è mancante in qualche modo.
    La dottoressa Li spiega di essere partita da alcune ricerche degli anni 70, che mostrano l’inabilità dei felini selvatici di assaporare i dolci: «una possibile spiegazione per questo comportamento è che i felini non siano in grado di riconoscere composti dolci come gli zuccheri e i dolcificanti ad alta intensità a causa di un difetto del loro recettore per questi sapori. Pertanto, era ovvio provare a dare un’occhiata ai geni che codificano per questo recettore».
    Per quanto riguarda l’imperfezione della proteina T1R2, la dottoressa Li la definisce «uno pseudogene, una sorta di fossile molecolare, che presumibilmente una volta codificava per una proteina funzionale e ora non più».
    L'impossibilità di apprezzare i cibi dolci, e di conseguenza anche i carboidrati, ha portato i gatti a sviluppare una dieta obbligatoriamente carnivora. E se vi capitasse di vedere un gatto armeggiare intorno a una caramella, sappiate che, molto probabilmente, non si tratta di golosità per il sapore dolce, quanto piuttosto di curiosità, per il colore sgargiante o la forma bizzarra.

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