Sabato 18 settembre alle ore 17.30 all’auditorium “Le Santucce” presentazione del libro di ferruccio Fabilli “Lo Zuccherificio Castiglionese - Locomotiva di trasformazioni socioeconomiche (1965-2005)”.
A qualche mese dalla sua pubblicazione, il libro di Ferruccio Fabilli dal titolo “LO ZUCCHERIFICIO CASTIGLIONESE Locomotiva di trasformazioni socioeconomiche (1965-2005)” verrà presentato questo SABATO 18 SETTEMBRE alle ORE 17.30 presso l’AUDITORIUM "LE SANTUCCE".
“Lo Zuccherificio” – spiega Fabilli - “è inserito, a pieno titolo, nella storia nazionale della bieticoltura e industria saccarifera, percorrendone le fasi apicali, nella massima produzione nazionale, fino alla sua chiusura. Coincisa con scelte UE: nel ridurre la produzione europea al 30% dei valori massimi raggiunti, negli anni settanta - ottanta. La storia evoca il ruolo di Federconsorzi, gigante delle politiche agricole, fino al fallimento, coinciso col passaggio di gestione della fabbrica a SADAM di Maccaferri. E il ruolo d’argine anticomunista della Coldiretti – essendone stato fondatore lo stesso Bonomi capo di Federconsorzi – a fianco della DC; la cui massima espressione aretina e nazionale, Amintore Fanfani, ebbe un peso decisivo nel collocare a Castiglion Fiorentino lo zuccherificio. Inserito in “Area depressa”, in profonda crisi economica, a cui soggiacque l’agricoltura. Quell’ intervento scaturì nel Comune, e, in parte nell’area circostante, processi virtuosi di sviluppo, che, in altre zone, furono trainati dall’industria extra agricola”. “L’Amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino patrocina - aderendone alle finalità - il libro storico, di Ferruccio Fabilli, Lo Zuccherificio Castiglionese, che ha svolto un ruolo speciale nello sviluppo socioeconomico del nostro Comune, nel secondo dopoguerra. Entrato in azione, provvidenzialmente, in momenti di gravi emergenze sul territorio, classificato “area depressa”: per depauperamento di forze lavoro (esodo massiccio), bassi livelli di reddito, mancanza di alternative di lavoro da un’agricoltura in profonda trasformazione (disoccupazione). Oggi, il Comune, con attenzione, ha seguito nel tempo ogni ipotesi di recupero. Fino alla cessione per asta pubblica dell’area di oltre cento ettari del Giuncheto. Merito di tanto interesse deriva dalle dimensioni del sito, dalla valenza urbanistica strategica, e dalla centralità territoriale, interna al triangolo: Manciano, Castroncello, La Nave. Alla nuova Società proprietaria, perciò, garantiamo di favorirne la determinazione nel perseguire i suoi obiettivi, e al tempo stesso la incitiamo a volgere lo sguardo alle potenzialità del territorio, alla sua rete di attività imprenditoriali, innovative ed espansive. Alcune delle quali, partecipando all’asta pubblica, hanno già dimostrato propensione a investire” dichiara l’assessore alla Cultura Massimiliano Lachi.