Musei della Provincia di Arezzo

Arte e Cultura nella Terra degli Etruschi

Musei della Provincia di Arezzo

Tutte le informazioni che ti servono per conoscere e visitare i musei della Provincia di Arezzo.
Da sempre la Provincia di Arezzo offre al visitatore un'esperienza indimenticabile tra storia ed arte.
Nel nostro territorio si possono ammirare capolavori senza tempo e visitare splendidi musei.

Strutture Ricettive

  • Casa Pandora

    Benvenuto a Casa Pandora qui si respira aria di famiglia e basteranno pochi minuti per capire che sei nel posto giusto....cosa aspetti? Vieni a trovarci....

  • Garden B&B

    Costruito nel 2011 e situato appena fuori dal centro storico di Arezzo, il Garden B&B è un’accogliente struttura a conduzione familiare che dista 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria della città e offre camere dal design moderno, ognuna con balcone.

    Tutte dotate di bagno interno e aria condizionata, le sistemazioni del B&B Garden dispongono di pavimenti in legno, pareti colorate con dipinti contemporanei, TV LCD e connessione internet via cavo gratuita.

    Al mattino vi attende una prima colazione italiana con caffè e cornetti. I proprietari vivono nello stesso edificio e sono sempre pronti a condividere le loro conoscenze sulla zona e consigliarvi i migliori ristoranti di Arezzo.

    Facilmente raggiungibile dall’autostrada A1, il B&B Garden si trova a 45 minuti in auto dal Lago Trasimeno e a meno di 1 ora in auto da Firenze.

  • La Vecchia Fornace

    Nel cuore della Toscana, tra le città d’arte di Siena, Firenze ed Arezzo, questa splendida casa colonica ristrutturata è il luogo ideale per le tue vacanze in famiglia.

    Situata sulle colline toscane e a stretto contatto con la natura, “La Vecchia Fornace” ti offre un soggiorno piacevole e confortevole in appartamenti di diverse dimensioni.

    La proprietà è completamente ristrutturata, comprende un grande parco, una bella piscina (di mt. 7,0 x 15), una spaziosa area coperta con tavoli per mangiare all’aperto, ed un campo da tennis.

  • Locanda del Viandante B&B

    Alla Locanda del Viandante il tempo ha un'altra velocità e tutto l'ambiente rispecchia pienamente questa filosofia: le camere del Bed&Breakfast, ricavate al primo piano del Casolare di Cerreto, con ingresso indipendente dall'Osteria, restituiscono il clima di quiete e armonia in cui è immersa tutta la struttura.

    Tre doppie, due triple e una quadrupla, tutte dotate di bagno privato, prendono i nomi dalle antiche rocce che costituiscono l'area del Parco dei Monti Rognosi e si caratterizzano per soffitti con travi in legno e lastre di pietra, pavimenti in cotto, pregiati tessuti artigianali di Anghiari e arredamenti secondo lo stile dell'arte povera.

    Le camere della Locanda non sono dotate di televisore, una precisa scelta che risponde alla nostra filosofia di preferire la natura a tutto il resto e allontanare la frenesia di tutti i giorni per garantire ai nostri ospiti una completa rigenerazione.

    Le camere sono accessibili dall'ampio salone comune che conserva intatte le caratteristiche della vecchia cucina contadina di cui rimane ancora l'ampio focolare in pietra. Qui potrete trovare un angolo tè/tisane e la piccola Biblioteca della Locanda a cui tutti i nostri ospiti potranno accedere prendendo e lasciando libri.

    Al mattino verrete coccolati da una dolcissima colazione italiana e alla sera al piano terra dello stesso casolare è presente l'omonimo ristorante di diversa gestione aperto dal giovedi alla domenica per cena e la domenica anche a pranzo.

    La Locanda del Viandante riunisce in un'unica filosofia il suo amore per il Turismo e per la Natura.
    I nostri casolari si trovano nel cuore della Valtiberina Toscana, all'interno del Parco dei Monti delle Pietre Verdi.

    Erika, Silvia, Simone e tutto lo Staff ti danno il benvenuto!

  • Agriturismo Le Bandinelle

    Le Bandinelle è un Agriturismo situato in una zona tranquilla della Toscana, nel comune di Civitella in Val di Chiana, pittoresco Borgo Medievale.

    Circondato da 2,5 ettari di bosco, piante di ulivo e vitigni, è il luogo ideale per immergersi nella natura ed esplorare la campagna toscana.

    Il Casale (leopoldina) è stato costruito nel 1768 dalla Famiglia Barbagli – Gigli, proprietari terrieri dell'epoca, difronte ad una Chiesa del 1764, poi successivamente ampliato fino a diventare un borgo ottocentesco.

    Nel 1893 il borgo passa di proprietà alla Famiglia Baldesi – Barbagli Gigli, e infine nel 1922 alla Famiglia Migliorini – Baldesi che favorisce la nascita dell' Azienda Agricola "Le Bandinelle" nome dell’ antico podere, continuando gli ampliamenti ma lasciando inalterato il profilo architettonico del Casale, tanto che ancora oggi si possono ammirare la sala del thè, del cucito e del fumo, in pieno stile del ‘700.

    A seguito delle numerose pagine di storia che Le Bandinelle hanno visto succedersi, attualmente le Famiglie Migliorini - Baldesi e Bonelli stanno pensando di arricchire il fascino di questo paesaggio con un museo dove esporre libri d'epoca, riviste, divise da ufficiali di Cavalleria del Regio Esercito, dal 1915 al 1918 e tantissimi altri cimeli che possono incuriosire appassionati e non.

  • Casa Mirko B&B

    Casa Mirko è una struttura completamente nuova nel contesto di una palazzina familiare, con ingresso pedonale dal giardino o lateralmente arrivando con la macchina facilitando così lo scarico dei bagagli. Le camere si trovano al 1° piano. La ristrutturazione dell’appartamento è stata progettata per creare un ambiente comodo, minimalista e con dei colori riposanti. In ogni camera è presente un divano dove comodamente si può leggere o riposare e all’occorrenza può diventare un letto alla francese sufficiente per il pernottamento di 2 bambini.

    Il cliente può anche usufruire di tavolo da ping pong e biliardino. Presente anche un barbequè per chi si volesse dilettare in grigliate in giardino. Giardino dotato di comodi divanetti sdraio tavolo con sedie presa elettrica e wi fi per chi volesse lavorare al computer. Ideala anche per un aperitivo o una degustazione di vini.

Arezzo

Casa Museo Ivan Bruschi

Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi

Corso Italia, 14 52100 Arezzo (AR)

La Fondazione Ivan Bruschi ha sede nello storico Palazzo della Zecca: fu all’inizio del XIV secolo che divenne per un periodo la residenza degli Ufficiali di Gabella.
L’origine del Palazzo risale al secolo XIII, quando venne costruito su una base ancora più antica, divenendo ben presto uno degli edifici civili più eleganti e più importanti della città. Una storia raccontata anche dai numerosi stemmi posti sulla facciata.
Il palazzo è situato di fronte alla mole romanica della Pieve di Santa Maria e poco lontano dalle logge del Vasari che fanno da scenario alla Fiera Antiquaria ideata proprio da Ivan Bruschi: la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi, al di là della sua destinazione museale, ha il valore simbolico di 'casa della vita'.
All’interno si snoda un percorso espositivo che, pur evidenziando le predilezioni del collezionista, permette di ricostruire i nuclei principali della raccolta.
La visita si sviluppa in una successione di sedici sale, distribuite su tre piani, dove l’allestimento museografico – curato dalla Scuola Normale di Pisa - valorizza l’attenzione che il colto collezionista aveva posto nell’esposizione equilibrata e armoniosa delle proprie raccolte. Le pareti sono arricchite da incisioni, disegni e opere pittoriche di Neri di Bicci, di Luca Giordano, Sassoferrato, Bicci di Lorenzo, e ancora opere delle cerchie di Tintoretto e Guido Reni. Tra le policrome sculture rinascimentali di artisti come i Della Robbia e i Buglioni, si trovano anche tessuti preziosi, armi, gioielli, monete, medaglie e sigilli, argenti, ceramiche ed ancora strumenti scientifici, fossili, importanti documenti, incunaboli e cinquecentine ubicati nello Studiolo. Dalla ricca Biblioteca si può accedere ad un’ampia terrazza su più livelli che sovrasta l’edificio e permette di vivere un contatto diretto con la Pieve romanica.

La Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi è oggi a tutti gli effetti uno spazio culturale che organizza mostre temporanee, percorsi e laboratori didattici, che ospita conferenze, spettacoli e concerti.

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San Giovanni Valdarno

Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie

Piazza Masaccio, 8 52027 San Giovanni Valdarno (AR)

Il museo conserva opere di arte sacra dal sec. XIV al XIX fra cui una Annunciazione su tavola di Fra Giovanni Angelico

Qui e’ esposta una delle tre Annunciazioni su tavola del Beato Angelico, dipinta dal frate domenicano probabilmente intorno agli anni ‘30 del Quattrocento e comunque dopo la prima versione di S.Domenico di Fiesole, oggi al Prado, e quella di San Domenico di Cortona. Un capolavoro eccezionale che ha rischiato di finire nelle mani dei Nazisti, destinata al museo di Goring e che fu salvata grazie al Soprintendente di allora Poggi e allo 007 dell’arte, Rodolfo Siviero.

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Arezzo

Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate

Via Margaritone, 10 52100 Arezzo (AR)

Il Museo intitolato a Gaio Cilnio Mecenate nasce nel 1936 e ha sede nel monastero medievale di Monte Oliveto di Arezzo, edificio pregevole che sorge sui resti dell'anfiteatro romano (metà del II secolo d.C.) le cui strutture sono ancora in parte visibili al primo piano. Originato dall’eclettico museo pubblico di "Storia naturale e Antichità “ fondato nel 1823 dalla Fraternita dei Laici, si è accresciuto nel tempo, sia con l'acquisizione di varie raccolte private sia con gli apporti degli scavi condotti in città e nel territorio. Divenuto statale nel 1973, il museo è articolato in 26 sale distribuite su due piani. Il piano terreno, ordinato topograficamente, espone reperti che ripercorrono la storia di Arezzo dalla sua fondazione in età etrusca fino all’età tardo antica. Al piano superiore si trovano le sezioni speciali (paleontologia, preistoria, alto medioevo), quelle tematiche (ceramiche, bronzi e preziosi) e le collezioni appartenute a cittadini aretini illustri: Bacci, Gamurrini, Funghini, Ceccatelli. Tra i reperti più significativi della sezione etrusca si distinguono i gioielli della necropoli di Poggio del Sole, un'imponente decorazione frontonale policroma con scene di combattimento da Piazza S. Jacopo (480 a.C.), una serie di teste-ritratto e busti votivi da via della Società Operaia (II-I a.C.), nonché i reperti del grandioso santuario di Castelsecco (lastre decorative, un altare in pietra e statuette votive di bambini in fasce), un ciottolo iscritto per la divinazione e il quinipondium, esemplare monetale di notevoli dimensioni di cui sono noti solo due esemplari al mondo. Dalle necropoli del territorio provengono l’anfora attica da Casalta con il Ratto di Ippodamia, della scuola del pittore di Meidias (420 – 410 a.C.) e il torso di Marciano, scultura funeraria di età etrusca arcaica.
La sezione romana comprende mosaici, bronzetti, sculture, iscrizioni, monumenti funerari, ritratti e corredi tombali, tra cui quello prezioso di fanciulla rinvenuto in località "Puglia".
Il museo conserva la più ricca collezione al mondo di vasi di terra sigillata aretina, denominati in passato anche "vasi corallini", prodotti ad Arezzo tra la metà del I secolo a.C. e la metà del I d.C. resero la città famosa nell'antichità. Nella sezione dei preziosi si ammira il ritratto maschile in crisografia - oro su vetro - (seconda metà del III d.C.), che costituisce uno dei rari e più raffinati esempi di questa tecnica, mentre nella Sala della collezione Bacci è esposto il magnifico cratere attico con Amazzonomachia, capolavoro del ceramografo Euphronios (510 – 500 a.C.).

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Poppi

Museo Ornitologico di Camaldoli

Località Camaldoli, 23 52010 Poppi (AR)

Il Museo Ornitologico di Camaldoli è costituito da una originaria collezione dei primi decenni dell'900 arricchita con esemplari di flora e fauna del territorio. Nello splendido e suggestivo scenario della Foresta di Camaldoli è situato il Punto Informazioni del Parco Nazionale, dove possibile ricevere materiale informativo, acquistare pubblicazioni e gadget del Parco e prenotare escursioni. All’interno è possibile visitare il Museo ornitologico, che ospita la preziosa collezione “Biggeri”, corredata da percorsi espositivi e allestimenti didattici.

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Arezzo

Museo di Arte Medievale e Moderna

Via San Lorentino, 8 52100 Arezzo (AR)

Il Museo ha sede nello storico palazzo Bruni Ciocchi, uno dei più bei palazzi rinascimentali della città, posto nella zona di San Lorentino, quartiere di Porta del Foro.
L’edificio fu costruito alla metà del Quattrocento per volere di Donato Bruni, figlio del celebre umanista Leonardo, cancelliere della Repubblica fiorentina, su precedenti insediamenti trecenteschi della famiglia ghibellina degli Accolti. Venne poi acquisito dalla famiglia Ciocchi dal Monte, di Monte San Savino, e fu probabile sede cittadina del cardinale Giovan Maria Dal Monte, poi divenuto papa con il nome di Giulio III. A partire dal Seicento ne divennero proprietari i conti Barbolani di Montauto, originari della Valtiberina, che lo ristrutturarono facendo costruire lo scalone monumentale, la galleria e il grande salone.
Dal 1816 il palazzo passò al Governo toscano che lo adibì ai Monopoli di Stato, facendone un deposito di vari generi, soprattutto sale, e collocandovi gli uffici della dogana, per questo è conosciuto anche come “Palazzo della Dogana”.
L'edificio, oggi di proprietà statale, si sviluppa su tre piani intorno a un grande cortile porticato su tre lati con eleganti colonne di pietra serena, per il quale si è fatto il nome di Bernardo Rossellino, attivo ad Arezzo nel 1434, ma i cui riferimenti stilistici sono più conformi all'architettura del Brunelleschi. Sul retro del palazzo, posto a livello del primo piano, è invece un giardino pensile di ispirazione rinascimentale.
Il Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna può essere considerato tra i più interessanti della Toscana per ricchezza e varietà di opere che, rispecchiando l'unione di più raccolte e collezioni d'arte di diversa formazione e provenienza, testimoniano al massimo grado la storia culturale e lo sviluppo artistico di Arezzo.
Il Museo nasce nel 1958, a seguito di una convenzione stipulata tra il Ministero della Pubblica Istruzione, che allora includeva le “Belle Arti”, e il Comune di Arezzo risolvendo annose questioni di gestione delle collezioni della pinacoteca comunale. Queste stesse collezioni derivavano, tra l'altro, dalla soppressione degli Ordini religiosi voluta dallo Stato dopo l'Unità d'Italia, dal collezionismo antiquariale ed erudito aretino del Bartolini, del Funghini e del Fossombroni, dalle raccolte Bacci, Rossi e Subiano, confluite nel patrimonio artistico della Fraternita dei Laici, istituzione civile e religiosa cittadina fondata nel 1262, che le aveva affidate in perpetuo al Comune dal 1934, e che già nell'Ottocento per merito del naturalista Marcantonio Fabroni, aveva fondato un proprio Museo.
A tali nuclei collezionistici vennero ad aggiungersi, oltre a quelle provenienti dal territorio, opere dai depositi dalle Gallerie fiorentine già dagli anni Trenta e poi successivamente nei Cinquanta, anni in cui sempre, con opere provenienti da Firenze, era stato realizzato l'allestimento della quadreria del Museo Statale di Casa Vasari. Nel 1964 il percorso museale si arricchisce della Collezione Salmi, per volere dell'illustre storico dell'arte aretino, a cui fa seguito nel 2010 una nuova donazione voluta dalla figlia.
Dopo i pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale al Palazzo Pretorio, dove era allora alloggiata la pinacoteca comunale, con gravi perdite di opere, le collezioni trovano posto nel Palazzo Bruni Ciocchi, restaurato ed allestito a cura delle Soprintendenze ai Monumenti e alle Gallerie di Firenze, poi con l'istituzione nel 1967 passa alla Soprintendenza aretina e infine, con l'ultima riforma ministeriale, entra a far parte del Polo Museale della Toscana, ora Direzione regionale musei della Toscana.

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Talla

Casa natale di Guido Monaco e Centro di Documentazione sulla Musica medioevale

Loc. La Castellaccia 52010 Talla (AR)

Il Museo, intitolato a Guido d'Arezzo, si trova all'interno del nucleo medievale del paese, denominato la Castellaccia, all'interno della probabile casa natale dello stesso Guido. L'itinerario museale intende illustrare le diverse fasi di sviluppo della musica, sia in ambito sacro che profano, dall'epoca del canto gregoriano fino a quella dell'inizio della cosiddetta ars nova intorno alla metà del Trecento. Poiché la musica, nei suoi diversi aspetti, occupava una parte significativa della vita nella società medievale, l'itinerario si compone di diverse sezioni che, ad iniziare dalla musica nelle abbazie e nelle pievi, e quindi dal canto gregoriano, illustrano la figura di Guido d'Arezzo con le sue importanti implicazioni teoriche e didattiche, per seguire poi lo della Musica, tanto in ambito Sacro che Profano. Una speciale sezione consente poi di "fare musica", richiamando attraverso una tastiera suoni e strumenti dell'epoca, mentre una selezione significativa di musiche medievali, può essere ascoltata dai visitatori mediante un sistema di riproduzione in cuffia. Una particolare emergenza architettonica dell’area, connessa al centro, è rappresentata dai ruderi dell’abbazia di S. Trinità, fondata ancor prima del Mille, dove ogni anno risuonano canti gregoriani, eseguiti in memoria di Guido Monaco. Il museo fa parte della rete degli Ecomusei del Casentino

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Cortona

Museo della Civiltà Contadina Fratticciola

Presso Campo Sportivo, Fratticciola 52044 Cortona (AR)

Negli anni settanta un gruppo di giovani, di una piccola frazione cortonese, ha risposto al fervore di quegli anni, sotto le pressanti sollecitudini dell’allora parroco, Monsignor Italo Castellani, cominciando a rivisitare le loro origini contadine.
Erano anni in cui non era facile andar fieri dell’abitare in campagna, ma loro hanno cominciato un lavoro di ricerca con lo scopo di portare avanti, insieme, da protagonisti, “un’iniziativa” e di “ragionare” sui valori della vita.
Era l’anno 1976 quando è stata indetta la prima edizione della “Mostra del Carro Agricolo”; “Mostra”, perché in effetti si trattava soprattutto di una esposizione di attrezzi agricoli che trovavano in abbondanza intorno alle loro case e, fra tutti gli attrezzi, quello più appariscente, con la sua struttura imponente, con i suoi disegni “naif”, con i suoi colori ancora brillanti e il suo legno ancora ben nutrito, era sicuramente il carro.

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Arezzo

Museo Diocesano di Arte Sacra del Duomo

Piazza del Duomo, 1 52100 Arezzo (AR)

Il Museo Diocesano di Arte Sacra denominato recentemente Mudas Museum, in occasione del suo trasferimento all’interno de Palazzo Vescovile di Arezzo rappresenta l’espressione della vitalità religiosa e culturale del territorio aretino, ricco scrigno di preziose testimonianze artistiche.
Le sale, ubicate al primo piano presentano una notevole quadreria con importanti opere pittoriche che vanno dal XV al XIX secolo, affreschi cinquecenteschi dipinti dal pittore aretino Teofilo Torri, e l’appartamento papale che ospitò nel 1992 Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita ad Arezzo. Il nucleo centrale della collezione è costituito da alcuni oggetti raccolti per la storica mostra di arte sacra che si tenne ad Arezzo nel 1950, in occasione del IX Centenario della morte di Guido Monaco, dal titolo Mostra d’arte sacra della Diocesi e della Provincia dal secolo XI al XVIII.

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Pratovecchio Stia

Museo del Castello di Porciano

Via D. Alighieri, 1-21 Porciano 52017 Pratovecchio Stia (AR)

Una torre dell'anno Mille riportata alla vita si affaccia al ventunesimo secolo...

Assapora la pace dell'antico borgo di Porciano, con i suoi vicoli lastricati ed il suo maestoso castello, per una breve visita o un tranquillo soggiorno nelle antiche case perfettamente restaurate ed arredate.

Un tuffo indimenticabile in un'atmosfera magica, per una vacanza fuori dal tempo ospiti delle case disposte sul tracciato dell'antica cinta muraria del castello.

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Sansepolcro

Aboca Museum

Via Niccolo' Aggiunti, 75 52037 Sansepolcro (AR)

Il percorso Erbe e Salute nei Secoli esalta il potere terapeutico delle erbe e tramanda la storia del millenario rapporto tra l’Uomo e le Piante. Il visitatore attraversa le sale con i preziosi erbari, i libri di botanica farmaceutica, gli antichi mortai, le ceramiche e le vetrerie, accompagnato dal profumo delle piante officinali.

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Loro Ciuffenna

Museo Venturino Venturi

Piazza Giacomo Matteotti, 15 52024 Loro Ciuffenna (AR)

Il Museo Venturino Venturi occupa il piano terreno del Palazzo Comunale. Vi sono esposte 92 opere (sculture e disegni) che coprono un arco temporale di oltre quarant’anni di attività. Donate da Venturino alla sua città natale, rappresentano compiutamente il suo percorso artistico e descrive la vitalità dei suoi contatti con la cultura italiana.

Nella singolare lettura dell’immagine di Pinocchio, ben presente in pittura nelle sale del museo, Venturino propone una delle immagini più rappresentative della cultura contemporanea. Il tema della Madre conferma anche nello spazio espositivo del museo la centralità che ha avuto per l’intera riflessione dell’artista.

Il Museo e l’Archivio Venturino Venturi, che ha sede in Casa Venturi, costituiscono un centro di prim’ordine per la conoscenza di una delle principali personalità artistiche del secondo Novecento italiano. Casa Venturi custodisce al suo interno l’Atelier dello scultore, gli ambienti nei quali ha vissuto nella sua tarda età, ed è un attivo centro di educazione all’arte nonché di produzione di eventi espositivi di livello nazionale.

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Poppi

Museo Forestale Carlo Siemoni

Via Nazionale, 14 Badia Prataglia 52014 Poppi (AR)

Questo piccolo museo è stato realizzato per cercare di soddisfare la crescente richiesta di informazioni e conoscenze sull'ambiente forestale dell'Appennino tosco-romagnolo da parte di coloro, gitanti turisti o le stesse popolazioni locali, che sempre più numerosi si avvicinano con interesse alle manifestazioni naturali. La disponibilità dei locali è ridotta, pertanto confidiamo nella collaborazione dei visitatori per un ordinato svolgimento delle visite e per la conservazione di quanto esposto. Il museo è dedicato a Carlo Siemoni, ingegnere forestale boemo, chiamato ad amministrare le foreste casentinesi nel 1837 dal Granduca di Toscana Leopoldo Il.

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